Digerisco a fatica la frase “Stai al tuo posto!”, perché non capisco che senso abbia. Non lo comprendevo da bambino né da ragazzo, anzi mi infastidiva. Forse perché amo le domande, i dubbi e odio gli ordini, le imposizioni. Dunque mi chiedo: c’è un posto già assegnato dove siamo tenuti a stare? Io credo di no.
Il desiderio di abitare un “non luogo” per qualcuno può nascondere la fuga, la paura dalle re-spon-sa-bi-li-tà. Forse. Per me invece è la spinta verso la libertà che contiene l’amore per sé e per gli altri. E l’amore contiene il rischio della propria meravigliosa nudità.
Siamo scatole cinesi intente a scoprire che cosa conteniamo, ed ogni scatola ne contiene un’altra, e un’altra ancora.
Qualche anno fa ho scoperto che la mia dimensione era altra, che avevo bisogno di percorrere strade nuove, leggere e profonde, fatte di parole, immagini e pensieri. Perché guadarsi dentro è un tuffo a perdifiato. Un continuo saltare, da dentro a fuori, per creare progettare e spingersi in avanti.
Ho incontrato Marina Renzi, una Graphic Designer e Art Director, che mi ha proposto di dare vita proprio alla mia idea di non luogo. Di crearlo sul web, dando forma e contenuto a tutto ciò che il mio mondo. Se vuoi conoscere Marina fatti un giro qui www.marinarenzi.com
Con lei ho creato questo non luogo, dove le parole sono persone, hanno una vita, la loro identità. Sognate, pensate, desiderate e scelte. Parole che raccontano i passi fino a qui e quelli futuri, gli incontri nel lavoro e i progetti di cui faccio parte.
Se sei arrivato fino a qui, vuol dire che anche tu sei in cerca di parole, di idee, confronti. E dunque sei il benvenuto. Parliamo di teatro arte e storie. Tre parole che indicano la vita, nella sua grande e maestosa complessità.